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un augurio

buon venerdì, piratesse!

auguro per tutte noi un fine settimana pieno di sole, caldo e sereno.

da parte mia, ho deciso che quando è troppo, è troppo: ieri sera, ho pregato in ginocchio il mio parrucchiere e, anche se tardi, sono riuscita a farmi tagliare i capelli corti, corti, come piacciono a me; poi, grazie a corina, una delle estetiste da cui vado, alle venti e trenta ero a farmi le mani (che dopo tutti i fine settimana in magazzino, erano in uno stato pietoso). ho dovuto stare al pc fino a mezzanotte, dopo, ma, per lo meno, adesso ho un aspetto quasi decente.

inoltre, ho deciso di fregarmene di tutto e stasera raggiungo il brock a follonica!

per due giorni, non voglio sentire la parola lavoro!!! la mia cliente dovrà farsi le vetrine da sé, ho bisogno di staccare.

mi porterò dietro il pc, ma solo per vedere di mettere un po' in ordine qualche schema.

anna, per tornare un attimo al discorso scuola, va benissimo essere un bravo parrucchiere, invece che un pessimo professore universitario; ma per essere un bravo parrucchiere, devi studiare un casino: e non solo per saper tagliare e acconciare i capelli. devi essere esperto di chimica, per il colore, per esempio; devi saper trattare con il pubblico; devi essere preparato ad affrontare la burocrazia italiana, con tutti i registri delle sostanze usate ecc. ecc.

oggi, qualunque lavoro richiede preparazione. altrimenti, sei fuori.

dobbiamo metterci in testa che il mondo come lo abbiamo conosciuto fino al 2008, non esisterà più: siamo in un nuovo ciclo della storia, in un' altra economia.

solo chi è preparato, chi ha coscienza delle leggi del mercato e di sé, chi è davvero forte, potrà sopravvivere, a volte emergere; gli altri, saranno carne da macello triturata dalla storia. in un momento storico come questo, di trasformazione, in cui nasce e si sviluppa una nuova età, un nuovo evo, non c'è spazio per l'autocommiserazione, per l'autoindulgenza.

io sono sulla strada tutti i giorni, vedo la nostra realtà cambiare alla velocità della luce.

e cerco di cavalcare l'onda, perché l'alternativa è farsi travolgere dai marosi e affogare.

e poi, in fondo, può essere anche elettrizzante: crisi vuol dire crescita. e allora, proviamoci!

belle signore, un bacio a tutte!

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4 chiacchiere:

Annalisa ha detto...

Brava!!! molla tutto e goditi questo week end con il tuo uomo, non pensare al lavoro e vaff... a tutto il resto!!!!
OH quando cè vuò cè vuò!!!!!!
Buon week end a tutteeeeeee

aimiy ha detto...

Buon week end!!!
Sono dell'idea che si impari ciò che piace qui ci sono ragazzi costrettia a fare un lavoro che odiano perchè figli di " professionisti " che certo non possono fare un lavro diverso da quello dei genitori. Ed acco che ci sono pessimi soggetti. Ma la preparazione serve, certo, in modo assoluto.
Trovavo molto ben fatte le scuole in svizzera dove si sceglieva il proprio indirizzo a 17 anni. Fino ad allora l'indirizzo scolastico era uguale per tutti. E potevi uscire meccanico o infermiere o medico. Di certo a 13 anni che vuoi saperne di cosa vuoi fare " da grande"?

sandra 24 ha detto...

anna, ma in svizzera studiano sul serio!

da noi, c'è la scuola dell'obbligo, cioè anni interi in cui i migliori devono essere sacrificati ai peggiori: te lo immagini doverlo prolungare fino a 17 anni??????

tutta la nostra cultura è basata sull'anzianità di servizio, non sul merito. io ho insegnato per otto anni: lascia stare... l'insegnante psicopatico? si manda ad insegnare alle superiori, così i ragazzi più grandi possono difendersi. le professoresse d'inglese che non sanno la lingua, né fare la propria firma? via, non rompere!, una è sorella del preside diuna scuola vicina, l'altra è la nipote della tua preside! ma come possiamo promuovere questi, che non sanno né leggere, né scrivere? uffa!, quanto rompi!!! uno ha la mamma troia, quell'altro è figlio di suo "nonno", il terzo è figlio di un ricco professionista, il quarto ha la mamma che regala le camicie di seta alla preside, ecc. ecc.

e io insegnavo in una scuola "al top"... immaginati cosa succede nel resto...
per non parlare delle famiglie: perché io, genitore, dovrei insegnare l'educazione a mio figlio? non ci siete voi professori?; leggere? devo farlo leggere? ma così non diventa maradona!.

vi basta?

aimiy ha detto...

Realtà amara, se ci penso mi demoralizzo!! Giusto una cosa per non aprire un discorso infinito. Un proff mi ha detto che poichè la classe non riuscirà ad arrivare a 100 ( inteso come tetto di insrgnamento) invece si cercare di portarli a un tale risultato ( ma come dicevi tu, a pro di cosa?? la platea è quella che è) si fermeranno a 50. E poi?? Ad un concorso che cosa diranno?? che loro si sono fermati a 50? Sono sempre più nera!!!

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